METODO AGRICOLO NATURALE SOSTENIBILE. Parte 2

Come dovrebbe essere la Coltivazione Secondo Natura?
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Nel libro di Albert Howard “An Agricultural Testament” (1943) c’è una bella definizione di metodo naturale di coltivazione. Ecco cosa scrive Howard:

“Quali sono i principi fondamentali alla base dell’agricoltura della Natura? Questi possono essere visti più facilmente in funzione nei nostri boschi e foreste.”

L’agricoltura mista è la regola: le piante si trovano sempre con gli animali: molte specie di piante e di animali convivono tutte. Nella foresta si manifesta ogni forma di vita animale, dai mammiferi ai più semplici invertebrati. Il regno vegetale presenta una gamma simile: non c’è mai alcun tentativo di monocoltura: colture miste e coltivazioni miste sono la regola.

Il terreno è sempre protetto dall’azione diretta del sole, della pioggia e del vento. In questa cura del suolo la rigorosa economia è la parola d’ordine: nulla è perduto. Tutta l’energia della luce solare è sfruttata dal fogliame della chioma forestale e del sottobosco. Le foglie rompono anche la pioggia in spruzzi fini in modo che possa essere più facilmente affrontata dalla lettiera di resti di piante e animali che forniscono l’ultima linea di difesa del prezioso suolo. Questi metodi di protezione, così efficaci contro il sole e la pioggia, riducono anche la potenza dei venti più forti a una dolce corrente d’aria.

Le precipitazioni in particolare sono conservate con cura. Un’ampia porzione viene trattenuta nel suolo superficiale: l’eccesso viene dolcemente trasferito nel sottosuolo e a tempo debito nei torrenti e nei fiumi. La nebulizzazione fine creata dal fogliame viene trasformata dalla lettiera protettiva del terreno in sottili pellicole d’acqua che si muovono lentamente verso il basso, prima nello strato di humus e poi nel suolo e nel sottosuolo. Questi ultimi sono stati resi porosi in due modi: mediante la creazione di una struttura di briciole ben marcata e da una rete di canali di drenaggio e aerazione realizzati da lombrichi e altri animali scavatori. Lo spazio dei pori del suolo forestale è al massimo in modo che vi sia un’ampia superficie interna del suolo su cui possono insinuarsi le sottili pellicole d’acqua. C’è anche un ampio humus per l’assorbimento diretto dell’umidità

 L’eccesso defluisce lentamente attraverso il sottosuolo. C’è un deflusso notevolmente ridotto, anche dalla foresta pluviale primordiale. Quando ciò accade è praticamente acqua limpida. Quasi nessun terreno viene rimosso. Non si verifica nulla nella natura dell’erosione del suolo. I torrenti e i fiumi nelle aree forestali sono sempre perenni a causa della grande quantità di acqua in lento transito tra i temporali e il mare. C’è quindi poca o nessuna siccità nelle aree forestali perché gran parte della pioggia viene trattenuta esattamente dove è necessaria.

La foresta si auto-concima. Il suolo porta sempre una grande riserva di fertilità. Non c’è esistenza alla giornata sull’agricoltura della natura. Le riserve sono trasportate negli strati superiori del suolo sotto forma di humus. Eppure ogni inutile accumulo di humus viene evitato perché viene automaticamente mescolato al terreno superiore dalle attività di animali scavatori come lombrichi e insetti. L’estensione di questa enorme riserva si realizza solo quando gli alberi vengono tagliati e la terra vergine viene utilizzata per l’agricoltura.”

 

Sintetizzando:

  1. La prima regola è che la natura non ama le monocolture ma alleva sempre colture miste;
  2. La Madre Terra inoltre non tenta mai di coltivare senza l’aiuto degli animali;
  3. In Natura c’è la massima espressione nella preservazione del suolo e nella prevenzione delle erosioni;
  4. In Natura i rifiuti misti vegetali e animali vengono convertiti in humus;
  5. In Natura non c’è spreco;
  6. In Natura i processi di crescita e i processi di decadimento si equilibrano a vicenda;
  7. In Natura c’è un costante obiettivo di mantenere grandi riserve di fertilità;
  8. In Natura i terreni sono porosi e ben aerati
  9. In Natura c’è  la massima cura per immagazzinare la pioggia;
  10. In Natura sia le piante che gli animali si autoproteggono dalle malattie
  11. In Natura c’è autosufficienza e tutti i processi avvengono in autonomia e in modo permanente

Questi sono alcune delle caratteristiche di quello che possiamo chiamare “metodo di coltivazione di Madre Natura”, un qualcosa ben diverso dall’agricoltura di oggi. 

La parola agricoltura deriva dal latino: “ager”: significa campo o terra coltivabile, “cultura”: significa coltivazione o cura. Unendo i due termini, significa letteralmente coltivazione (cura) dei campi. Ma se questo termine rifletteva un tempo il legame profondo tra l’uomo e la terra che lavorava per ottenere sostentamento, negli ultimi 150 anni quel legame profondo si è spezzato.

E’ innegabile che la tecnologia abbia portato benefici straordinari all’agricoltura, ma ha anche fatto perdere quel legame spirituale e pratico con la terra (che più un elemento di cui aver cura è diventato un qualcosa da sfruttare). Recuperarlo richiede un cambiamento culturale e una riflessione sul valore del suolo come bene comune, non solo come risorsa economica.

Sotto questo profilo le discipline che ho sperimentato apportano benefici: l’agricoltura biodinamica cerca di ristabilire un equilibrio con la natura; la permacultura, cerca di integrare agricoltura, ecologia e design per creare sistemi autosufficienti, l’agricoltura sintropica è un metodo rigenerativo che imita ecosistemi naturali, promuovendo biodiversità, suolo fertile e sostenibilità ecologica.

Unendo queste discipline ho nel tempo costruito un Metodo di coltivazione, molto vicino a quello che avviene in natura, quindi sostenibile, oltre che proficuo sia sul piano della qualità che della quantità.

Nel prossimo articolo saranno trattati gli otto punti cruciali, i pilastri su cui si sorregge il Metodo Agricolo Naturale Sostenibile (MANS).

Restate connessi!!

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Giovanni Batacchi

VIiticoltore e Winemaker